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La stanchezza cronica è un sintomo piuttosto comune, ma quando persiste per almeno 6 mesi ed è debilitante, si parla spesso di sindrome da stanchezza cronica.

La medicina occidentale riconosce che questa condizione può avere cause multifattoriali, anche se in molti casi non si riesce a identificare un’unica causa chiara.

Ecco una panoramica delle principali cause o fattori associati secondo la medicina occidentale:

1. Infezioni virali o batteriche

Alcuni pazienti riportano l’inizio della stanchezza cronica dopo un’infezione virale come: Epstein-Barr (mononucleosi), Citomegalovirus, Herpes virus umano (HHV-6), Enterovirus, Infezioni batteriche (es. Borrelia, che causa la malattia di Lyme)

Questi agenti patogeni potrebbero “innescare” una risposta immunitaria anomala o persistente.

2. Disfunzione del sistema immunitario

Nei pazienti con Sindrome da Stanchezza Cronica si osservano spesso: Alterazioni nella produzione di citochine infiammatorie, Bassa attività delle cellule NK (Natural Killer), Stato infiammatorio cronico di basso grado.

3. Squilibri ormonali

Disfunzioni nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA): Cortisolo basso o risposta alterata allo stress, Anomalie della tiroide (es. ipotiroidismo subclinico)

Anche se questi valori spesso rientrano nella norma di laboratorio, possono comunque indicare una disregolazione funzionale.

4. Disturbi del sonno

Molti pazienti con stanchezza cronica soffrono di: Insonnia, Apnea del sonno, Sonno non ristoratore.

Il sonno disturbato compromette il recupero fisico e mentale.

5. Disturbi psichiatrici

Ansia, depressione, disturbo post-traumatico da stress (PTSD) possono contribuire o coesistere. Tuttavia, non si considera più la Sindrome da Stanchezza Cronica una malattia psichiatrica: i disturbi dell’umore possono esserne una conseguenza, non la causa.

6. Stress cronico e trauma

Eventi traumatici (fisici o emotivi), stress cronico o burnout lavorativo sono spesso associati.

Il corpo può sviluppare una risposta disfunzionale allo stress che si manifesta come affaticamento persistente.

7. Problemi metabolici e mitocondriali

Alcune teorie suggeriscono una ridotta efficienza nella produzione di energia a livello cellulare (mitocondri) con possibili alterazioni nel metabolismo dell’ATP (la “batteria” delle cellule).

8. Intolleranze alimentari o carenze nutrizionali

Alcune carenze possono contribuire alla stanchezza: Ferro (anche senza anemia), Vitamina B12, vitamina D, Magnesio.

Anche disbiosi intestinale o intolleranze alimentari possono peggiorare i sintomi.

9. Altre patologie da escludere

Prima di diagnosticare la Sindrome da Stanchezza Cronica, bisogna escludere altre condizioni che possono causare stanchezza cronica, come: Ipotiroidismo, Anemia, Diabete, Malattie autoimmuni (es. lupus, sclerosi multipla), Neoplasie, Sindrome delle apnee notturne

In sintesi:

La medicina occidentale vede la stanchezza cronica come il risultato possibile di: disfunzioni immunitarie, squilibri ormonali, infezioni pregresse, disfunzioni metaboliche, stress e alterazioni del sistema nervoso autonomo

Spesso si parla di modello biopsicosociale, che integra aspetti biologici, psicologici e sociali.

La Stanchezza Cronica secondo la Medicina Tradizionale Cinese

La stanchezza cronica, secondo la MTC, è spesso legata a una carenza o disarmonia del Qi, del Sangue, o degli organi principali coinvolti nella produzione dell’energia.

1. Deficit di Qi (Qi Xu 气虚)

Il Qi è l’energia vitale che anima il corpo. Un Qi debole o insufficiente porta a stanchezza persistente, affaticamento anche dopo sforzi lievi, mancanza di respiro, voce debole, sudorazione spontanea.

Spesso coinvolge:

Milza (Pi 脾): responsabile della trasformazione degli alimenti in Qi.

Polmone (Fei 肺): aiuta nella distribuzione del Qi.

Rene (Shen 肾): produce il Qi originario (Yuan Qi).

Le Cause comuni sono: alimentazione scorretta, eccesso di lavoro, malattie croniche, convalescenza, stress.

2. Deficit di Yang (Yang Xu 阳虚)

Lo Yang è l’aspetto caldo, attivo, dinamico del Qi.

Il deficit di Yang provoca stanchezza accompagnata da: Freddolosità, Avversione al freddo, Membra fredde, Urine chiare e frequenti, Diarrea o feci molli.

Organi coinvolti: soprattutto Reni e Milza.

3. Deficit di Xue (Sangue, 血虚)

Il Sangue nutre i tessuti e la mente (Shen).

Il deficit di sangue può causare: Stanchezza mentale e fisica, Vertigini, palpitazioni, Pallore, Insonnia, Ansia lieve o vuoti di memoria

È spesso secondario a un deficit di Qi, perché “il Qi produce il Sangue”.

4. Umidità interna (Shi 湿) e/o Flegma (Tan 痰)

Quando la Milza è debole, non riesce a trasformare i liquidi corporei e in tal modo si accumula umidità interna. L’umidità ostacola il flusso del Qi creando corpo appesantito, testa annebbiata, stanchezza costante.

Il flegma è una forma più densa di umidità e può offuscare la mente, rallentare i pensieri e causare apatia.

Sintomi: sensazione di pesantezza, nebbia mentale, lingua gonfia con patina bianca spessa.

5. Stasi di Qi o di Sangue (Qi Zhi 气滞, Xue Yu 血瘀)

Se l’energia non scorre, può causare: Stanchezza “bloccata”, Irritabilità, Senso di oppressione toracica, Dolori localizzati.

La stanchezza in questo caso è più “compressa”, associata a stress o tensione emotiva.

6. Disarmonia Cuore-Reni o Cuore-Fegato

Il Cuore ospita lo Shen (la mente/spirito) e  un suo squilibrio porta a: Insonnia Affaticamento mentale, Ansia.

Il Rene è la radice dello Yin e dello Yang e se è in deficit, manca la “batteria centrale” del corpo.

Spesso accade in persone con Sindrome da Stanchezza Cronica da molto tempo, esauriti anche sul piano emotivo.

Stanchezza Cronica e Medicina Ayurvedica

Nella visione ayurvedica la stanchezza cronica è il risultato di uno squilibrio profondo nei Dosha o Costituzioni (Vata, Pitta e Kapha), nella digestione (Agni), e nella forza vitale del corpo (Ojas).

I tre Dosha e la stanchezza

Vata (aria + etere): Governa il movimento, il sistema nervoso, la mente.

Uno squilibrio di Vata può causare: Stanchezza nervosa, Insonnia, Ansia, Difficoltà di concentrazione, Variazioni energetiche imprevedibili (a volte iperattività, a volte crollo)

Tipico delle persone che “bruciano” troppo, si stressano facilmente, mangiano e dormono in modo irregolare.

Pitta (fuoco + acqua):

Governa il metabolismo, la digestione, l’intelligenza.

Uno squilibrio di Pitta può causare: Burnout, Stanchezza legata al perfezionismo e al sovraccarico mentale, Irritabilità, ipercriticismo, Infiammazioni, acidità.

Comune in persone “focalizzate”, che lavorano troppo e si stressano per ambizione o pressione.

Kapha (acqua + terra):

Governa la struttura, la stabilità, l’idratazione.

Uno squilibrio di Kapha può causare: Stanchezza lenta, pesante, Pigrizia, apatia, lentezza mentale, Ritenzione di liquidi, digestione lenta, Sonnolenza eccessiva.

Tipico di chi ha uno stile di vita sedentario, mangia cibi pesanti, non si muove molto

Agni debole (fuoco digestivo basso)

Quando Agni (il fuoco digestivo) è debole, il corpo non assimila bene il cibo e non produce correttamente energia (prana). Questo porta all’accumulo di Ama (tossine), che intossicano i tessuti e rallentano i processi vitali.

Ama + Agni debole = stanchezza cronica, annebbiamento mentale, pigrizia, gonfiore.

Ojas basso (bassa vitalità)

Ojas è l’essenza sottile dell’energia vitale, una sorta di “linfa della vita”.

Quando Ojas è scarso o danneggiato: si è stanchi anche dopo il riposo; il sistema immunitario è debole; la mente è instabile; si è emotivamente fragili.

Questo può avvenire dopo malattie croniche, stress prolungato, eccesso di sesso, dieta inadeguata, traumi.

Stanchezza cronica per la Medicina Ippocratica

La stanchezza cronica veniva interpretata come il segno di un’alterazione profonda e persistente del temperamento e degli umori, spesso associata a:

Eccesso di flemma (phlegma)

Sintomi compatibili: Lentezza, Apatia, Sonnolenza, Sensazione di pesantezza, Difficoltà di concentrazione.

Il corpo è freddo e umido, rallentato.

Eccesso di bile nera (melancholia)

Sintomi compatibili: tristezza, stanchezza mentale, inibizione, perdita di piacere, sguardo spento

Questo è anche legato a ciò che Ippocrate chiamava “melancholia”, uno stato depressivo che includeva affaticamento persistente.

Debolezza del fuoco digestivo (fuoco interno)

Se la digestione è lenta o disturbata (per eccesso di flemma o bile nera), l’energia (calore vitale) non si sviluppa bene.

Ciò porta a affaticamento, intossicazione interna, stanchezza postprandiale.

Stanchezza Cronica e Omeopatia

L’omeopatia non ha una visione “meccanicista” del corpo, ma considera la stanchezza cronica come un disturbo del livello energetico e vitale del paziente. È segno che la Forza Vitale (o energia vitale) è indebolita o disturbata.

Non si tratta solo di mancanza di forza fisica, ma spesso anche di esaurimento nervoso, emotivo, mentale o immunitario, che può derivare da cause diverse: lutti o shock emotivi non elaborati, stress cronico, sovraccarico mentale, infezioni virali persistenti, spossamento dopo malattia, parto o vaccinazione, uso eccessivo di farmaci soppressivi (secondo l’ottica omeopatica

In omeopatia classica, ogni individuo è visto secondo una costituzione o tipologia omeopatica, che può predisporre a certi squilibri energetici.

Ad esempio:

Calcarea carbonica

Persona lenta, freddolosa, con fatica cronica dopo piccoli sforzi

Spesso sovrappeso, con lentezza digestiva e mentale

Tende alla paura di fallire, alla passività

Phosphoric acidum

Stanchezza mentale ed emotiva profonda

Spesso dopo uno shock o un lutto

Apatia, voglia di stare soli, svogliatezza, perdita di interessi

Sulphur

Energia “a intermittenza”: alternanza di iperattività e crollo

Tende a trascurarsi, insonnia, calore corporeo

Intellettuale, creativo, ma disordinato e facilmente sovraccaricato

Gelsemium

Stanchezza con debolezza muscolare, sonnolenza, mente annebbiata

Tipica in caso di “nebbia cerebrale” post-virale o da stress

Desidera tranquillità e riposo assoluto

Sepia

Esaurimento in donne adulte (spesso madri o caregiver)

Senso di distacco emotivo, irritabilità, apatia

Non vuole essere toccata o disturbata, desidera fuggire da tutto

 

Questi sono solo alcuni semplici esempi di come le osservazioni e considerazioni di diversi approcci alla Salute sono uno strumento prezioso di valutazione del Benessere Complessivo della Persona.

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