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La Menopausa: l’età del cambiamento.

L’importante periodo di passaggio alla menopausa viene definito CLIMATERIO. In questo particolare momento si verifica spesso una diminuzione degli estrogeni ma soprattutto del progesterone
che può essere causa di diversi sintomi e disagi legati a tale specifico periodo.

Si intende con sindrome climaterica l’insieme di disturbi psicofisici dovuti ad uno squilibrio estroprogestinico che possono insorgere gradualmente sia nella pre che nella post menopausa. Non è da considerare un quadro patologico ma una fase di passaggio che può talvolta minare, seppur transitoriamente, l’omeostasi generale.

Il progesterone è l’ormone simil maschile sostanzialmente molto simile al testosterone e che dà un
atteggiamento premestruale inducente la donna a ritirarsi, a concentrarsi nella preparazione
della eventuale gravidanza. Il progesterone risulta strategico nella prevenzione dell’ansia, del dolore al seno, dell’infertilità. Quando tale ormone è basso vi sono umore non molto buono e confusione mentale.

Gli estrogeni sono gli ormoni dell’apertura del fiore per indurre la fertilizzazione. Essi hanno il
loro picco intorno ai 30-35 anni, poi verso i 40 anni incomincia a esserci un po’ di calo ,
verso i 50 si sono dimezzati, a 60 anni ce ne sono 1/3 e a 70 anni ce ne è un 10%. Fenomeni quali invecchiamento cutaneo, dei capelli e dei tessuti sono proprio correlati alla diminuzione di questi estrogeni, i quali sono ormoni della bellezza femminile. La maggior parte degli estrogeni vengono prodotti dall’ovaio, ma una piccola quota anche dal surrene. Essi rendono i capelli belli, lucenti, gli occhi umidi. La carenza di estrogeni dà secchezza vaginale, sudorazioni notturne, problemi di memoria, infezioni urinarie, rallentamento della mente.

E’ possibile individuare tre fasi del processo climaterico:

  • Fase iperestrogenica: l‟ovaio tende a produrre una quantità di estrogeni diversa da
    quella abituale e soprattutto compaiono cicli anovulatori, per cui la situazione è di solito
    caratterizzata da un deficit della secrezione di progesterone e da iperestrogenismo
    assoluto o relativo.
  • Fase ipoestrogenica: l‟ovaio non produce più ormoni e cessa la mestruazione.
  • Fase ipergonadotropa: è caratterizzata da iperproduzione di gonadotropine, FSH ed
    anche LH, mentre gli estrogeni diminuiscono sempre di più e sono rappresentati dalla sola
    produzione di estrogeni di origine surrenalica.

Fenomeni fisici e psichici che accompagnano il climaterio sono:

  • labilità vasomotoria che causa vampate di calore e rossore con sudorazioni notturne che
    possono essere accompagnate da tachicardia;
  • tendenza a sviluppare ipertensione;
  • calo delle HDL;
  • ansia, irritabilità, insonnia e depressione;
  • atrofia dei tessuti vulvo-vaginali e uretro-vescicali;
  • caduta del desiderio sessuale;
  • variazioni del peso corporeo;
  • mastodinia;
  • alterazione della distribuzione pilifera;
  • alterazione delle secrezioni sudoripare e sebacee;
  • osteopenia.

E’ possibile dosare a livello sanguigno l’estradiolo, il progesterone ovarico, il DHEA s che è l’ormone del surrene che poi si trasforma in testosterone ed estrogeni; l’FSH che si alza quando ci sono
pochi estrogeni per stimolare l’ovaio a produrne di più; ; l’LH che si alza quando c’è poco progesterone. Poi è necessario dosare anche la PROLATTINA, ormone ipofisario che blocca gli ormoni sessuali
ed è prodotta in grande quantità in caso di stress.

Come intervenire?


Anche quando l‟entrata in menopausa non presenta particolari disturbi è possibile
sostenere questo adattamento psico-fisico e l’ingresso in una nuova fase della vita.


L‟intervento naturopatico è rivolto a:

  • proteggere i tessuti estrogeno-dipendenti come mucose urogenitali e gastroenteriche;
  • proteggere il cardio-circolatorio;
  • evitare che si manifestino dismetabolie (lipidiche, glucidiche e ipertensione);
  • contenere le fluttuazioni di tono e umore;
  • coadiuvare un buon sonno e riposo;
  • prevenire l’invecchiamento e la sclerosi tissutale

Vi sono sempre più spesso menopause anticipate causate dall’uso della pillola, pochi figli,
stress, l’inquinamento ecc.

Dobbiamo stare attenti a non favorire i disturbi della menopausa con comportamenti disfunzionali come ad esempio l’usare troppi zuccheri , assumere troppa caffeina, alcoolici, cibi piccanti, ecc.

Una pianta fondamentale per il supporto progestinico e per la stimolazione ad esso associata di LH (luteotropico) è l’AGNOCASTO. Valido abbinamento è con la vitamina conosciuta come MIOINOSITOLO.

In caso di carenza estrogenica possiamo invece fare ricorso a FITOESTROGENI:

  • ISOFLAVONI DELLA SOIA
  • FLAVONOIDI
  • CATECHINE
  • TANTISSIME SOSTANZE DERIVATE DALLE PIANTE che sono degli estrogeni naturali: il sesamo, la soia, i broccoli, le verze, l’avena, il ginseng, le mele, il melograno, liquirizia, albicocche. Questi estrogeni di origine alimentare sono i LIGNANI, ACIDI FENOLICI, FLAVONOIDI ecc

 

Per i disturbi più banali della menopausa una pianta molto interessante è la CIMICIFUGA (che non va assolutamente a interferire sui problemi del seno come succede invece con soia e trifoglio rosso). La CIMICIFUGA agisce sull’ipotalamo rendendolo più sensibile a quei pochi
estrogeni presenti.

Se invece vogliamo alzare gli estrogeni in modo diretto e significativo dobbiamo fare riferimento alle piante della famiglia delle fabacee (legumi) tutte ricchissime di tali ormoni- I fagioli, piselli, lenticchie, la liquirizia, la robinia e tutte le piante di questa famiglia sono ricchissime di estrogeni. Tra queste le più potenti sono sicuramente il TRIFOGLIO ROSSO e la SOIA che però sono assolutamente da evitare in caso di persona a rischio trombotico, di cancro al seno e di utero fibromatoso.

Le stesse avvertenze di sopra valgono per il DON QUAI o Angelica Cinese: è un sedano della famiglia delle UMBELLIFERE apportatrice di estrogeni ed utile in una situazione di stress mentale. Questa è anche la pianta della fertilità da usare molto spesso nelle giovani che hanno mestruazioni molto in ritardo (vuol dire che c’è più una prevalenza progestinica) e nelle donne in carriera che sono piene di stress e hanno la prolattina un po’ elevata che blocca l’asse Ipotalamo-Ipofisi-Organi Sessuali Femminili.

Tra i funghi medicinali il PLEOROTUS è quello più ricco di ormoni estrogeni e testosterone ecc. Il fungo è da consigliare anche qualora vi sia un disturbo al metabolismo del colesterolo e non ha alcun effetto collaterale rispetto a Soia, Trifoglio Rosso e Don Quai.

Attenzione ad un apporto eccessivo di estrogeni in caso di Tiroidite di Hashimoto in quanto sono fattori favorenti la perpetuazione della patologia.

Tra i principali Gemmoterapici che riequilibrano l’asse Estrogeno-Progesterone e i sintomi associati alla menopausa vi sono:

  • Lampone
  • Mirtillo Rosso

Tra i principali minerali ed Oligoelementi:

  • Zinco
  • Rame

Tra i fiori australiani interessante l’utilizzo del rimedio Solaris per le vampate di calore.

A livello cutaneo sono da ricordare l’OLIO DI OENOTHERA che fa bene alla pelle sia
quando c’è un’ACNE GIOVANILE e non si ha ancora un equilibrio estroprogestinico sia quando la pelle un po’ si rovina e ci sono queste forme di acne rosacea e di pelle rovinata che alcune volte compaiono in menopausa.

Si fa un grande parlare anche degli ORMONI BIOIDENTICI: sono naturali, però sono uguali agli ormoni sintetici in fatto di valenza e di effetti collaterali, perciò per lo più sconsigliati.

 

 

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